Da quando il Partito Comunista Cinese (PCC) prese il potere nel 1949, tutte le religioni cristiane presenti in Cina sono state oggetto di soppressione indiscriminata e persecuzione da parte del PCC. Tutti i gruppi religiosi non ufficiali che non sono sotto il controllo statale vengono marchiati come «culti maligni», un numero grandissimo di cristiani è stato arrestato, imprigionato, torturato e condannato ai lavori forzati. Decine di migliaia di cristiani sono stati assassinati dal PCC. I fedeli cristiani non possono svolgere le normali attività religiose ma sono costretti a nascondersi per poter svolgere le funzioni religiose, con l’alto rischio di essere scoperti e arrestati. La politica interna del PCC consiste nella completa eliminazione ed estirpazione di tutte le religioni, facendo diventare la Cina una nazione atea.
La persecuzione delle religioni da parte del PCC ha raggiunto livelli altissimi: non è possibile parlare di Dio e diffondere il Vangelo in pubblico; sono previste ricompense in denaro per chi denuncia i predicatori; è stato istituito un massiccio controllo dei telefoni e degli spostamenti delle persone segnalate come credenti; le autostrade sono continuamente monitorate per individuare i ricercati. I cristiani cinesi vivono sotto il dominio del PCC. Negli ultimi anni Il PCC ha ridotto lo spazio dedicato alle religioni; numerose chiese delle Tre Autonomie sono state demolite dalla polizia armata dal presidente Xi (1).
Le chiese delle Tre Autonomie sono bandite, così come altre chiese: è proprio un rigido inverno. Innumerevoli chiese locali sono perseguitate dal PCC con accuse assurde, numerosi cristiani non possono tornare nelle proprie case e soffrono la lontananza dalla famiglia a motivo della persecuzione. Tra tutte le chiese locali, la condizione di quella di Dio Onnipotente è la più critica.
Nel 1995, il Ministero della Pubblica Sicurezza cinese ha pubblicato un documento nel quale la Chiesa di Dio Onnipotente e alcuni altri gruppi religiosi – come ad esempio: The Shouters sect (Huhanpai) e Born Again Movement – sono stati marchiati come culti malvagi e i loro fedeli sono stati arrestati e perseguitati.
Il 28 maggio 2014, per mettere definitivamente al bando la Chiesa di Dio Onnipotente, il PCC ha utilizzato uno stratagemma già visto in altre occasioni, attraverso il caso di omicidio del 28 maggio al McDonald’s di Zhaoyuan (2). Ha scaricato cioè la colpa di quel crimine sulla Chiesa di Dio Onnipotente, usandolo come pretesto per l’aspra repressione e per manipolare l’opinione pubblica. Lo stesso giorno il Ministro della Pubblica Sicurezza ha annunciato pubblicamente azioni di persecuzione speciale verso la Chiesa di Dio Onnipotente e le altre confessioni cristiane, dando il via a una brutale repressione.
Il 16 giugno 2014 il Cult-Busting Office del Central Committee del PCC ha tenuto una teleconferenza nazionale per dichiarare l’inizio di una misura di correzione speciale contro la Chiesa di Dio Onnipotente: la «One-Hundred-Day Campaign». Ciò ha fatto diventare la repressione di questa chiesa una questione politica urgente, inoltre sono stati stanziati 10 milioni di yuan come premio per i poliziotti che si distinguono nella repressione e per i cittadini comuni che forniscono informazioni utili per la ricerca dei fedeli. lnfine, il Partito Comunista Cinese ha tenuto una teleconferenza internazionale sulla necessità di tenere sotto controllo la Chiesa di Dio Onnipotente anche all’estero attraverso forze segrete che scovino i fedeli di questa religione in Corea del Sud, Hong Kong, Taiwan e in altri Paesi limitrofi.
Nell’agosto del 2014 il PCC ha dato effettivamente il via alla mobilizzazione su larga scala di polizia armata e forza regolare per arrestare i fedeli della Chiesa di Dio Onnipotente. Almeno 500.000 persone sono tate arrestate e condannate, le loro case violate e le loro famiglie imprigionate, torturate, rese disabili o uccise.
Verso giugno 2015, l’ufficio 610 del PCC ha aperto un’inchiesta relativa ai membri della Chiesa di Dio Onnipotente che avevano lasciato il Paese dall’anno 1999, con lo scopo di prendere in mano la situazione in modo molto accurato. Tale inchiesta si è concentrata sulle attività lavorative portate avanti all’estero dai parenti dei fedeli (3).
Secondo statistiche incomplete, nei due anni tra il 2011 e il 2013, in Cina il numero di fedeli della Chiesa di Dio Onnipotente arrestati illegalmente, detenuti o condannati dal Partito Comunista Cinese è stato di 380.380. Sono state perquisite 35.330 case e almeno un miliardo di yuan è la cifra riscossa dal PCC che comprende le multe ai singoli individui e i beni, mobili e immobili, sequestrati alla Chiesa. 43.640 persone sono state torturate e per questo motivo sono rimaste disabili, 44 persone sono state uccise e molte sono scomparse (4).
In Cina la persecuzione religiosa raggiunge livelli gravissimi. Numerosi fedeli della Chiesa di Dio Onnipotente sono fuggiti verso i paesi occidentali ma pochissimi ricevono asilo politico. Secondo Human Rights Without Frontiers, fino al primo dicembre 2017, oltre 1.600 membri della Chiesa di Dio Onnipotente hanno lasciato il loro paese per cercare un rifugio sicuro in Europa. Qui però sono stati minacciati di rimpatrio e, se questo avvenisse, una volta rientrati in patria sarebbero arrestati e mandati in prigione per anni.
Una volta rimpatriati, questi fedeli verranno imprigionati per tutta la vita, o addirittura messi a morte.
Il 21 giugno 2019 gli Stati Uniti hanno pubblicato il rapporto del Dipartimento sulla libertà religiosa internazionale per l’anno 2018, il quale riferisce che solo nel 2018 le autorità cinesi hanno arrestato 11.111 membri della Chiesa di Dio Onnipotente e sottoposto 525 fedeli a tortura o indottrinamento forzato.
Attualmente alcuni paesi hanno riconosciuto la persecuzione dei cristiani della Chiesa di Dio Onnipotente: Canada, Finlandia e Nuova Zelanda, dove i tassi di approvazione dell’asilo per i richiedenti membri della Chiesa di Dio Onnipotente sono rispettivamente del 90%, 95% e 100%.
Tuttavia in alcuni paesi dell’UE le percentuali di approvazione sono molto basse. Finora, 780 domande di asilo sono state respinte e 156 persone hanno ricevuto ordine di rimpatrio. Quasi 900 casi sono ancora in attesa. La Francia ha ricevuto 412 domande e ne ha respinte 280, tra cui 103 ordini di rimpatrio. In Italia ci sono 622 domande, il numero più alto in Europa; 183 sono state respinte e 419 sono in attesa. In Germania la maggior parte delle domande è stata respinta: 242 rigettati su 285 domande, ma nessuno ha ricevuto un ordine di rimpatrio. In Spagna le 200 domande di asilo sono ancora in attesa (5).
L’avvocato per i diritti umani Carlos Iglesias ha detto: «Quando una persona presenta una domanda di rifugiato, e ha prove di persecuzione, è in pericolo di vita se ritorna in Cina sarà arrestato, torturato e ucciso. Non dovrebbero esserci dubbi sul fatto che tali persone dovrebbero ricevere lo status di rifugiato e dobbiamo farlo! Quindi i Governi devono considerare un tale problema, il loro riconoscimento o rifiuto significa giocare con la vita di una persona. Non parliamo di una questione amministrativa, né si tratta dei diritti di uno Stato o di un altro, stiamo parlando di scommettere sulla vita di una persona che rischia la tortura e l’uccisione nel suo Paese» (6).
La persecuzione da parte del PCC è sempre più grave. Noi fedeli della Chiesa di Dio Onnipotente imploriamo l‘attenzione della Comunità internazionale, e chiediamo ai Governi delle democrazie occidentali di schierarsi contro gli orribili fatti e le persecuzioni del PCC che ledono gravemente i diritti umani in Cina.
Giulia Lu – Cittadina cinese, membro della CDO e rifugiata in Italia
NOTE
1 https://www.nytimes.com/2018/01/12/world/asia/china-church-dynamite.html.
2 http://cesnur.net/wp-content/uploads/2017/09/tjoc_1_1_6_introvigne_ter.pdf.
3 http://hrwf.eu/china-church-of-almighty-god-members-fatally-tortured-while-in-custody/.
4 http://www.cesnur.org/2017/almighty_god_china_report.html.
5 https://www.theparliamentmagazine.eu/articles/partner_article/hrwf- international/religious-refugees-china-denied-asylum-europe
6 https://en.adhrrf.org/human-rights-lawyer-carlos-iglesias-repatriating-chinese-christians-is- putting-their-lives-at-stake.html.