Abstract: Il presente contributo approfondisce, anche attraverso l’uso di interviste telefoniche, la figura di Adnan Oktar, controverso predicatore di una corrente islamica. N.B. Le informazioni riportate nel testo non corredate da note sono frutto di interviste telefoniche svoltesi nel mese di febbraio 2021 (in lingua italiana) a un sostenitore di Adnan Oktar. La fonte ha richiesto il totale anonimato.

Sommario: 1. Chi è Adnan Oktar, alias Harun YahYa? – 2. Cosa predica Harun YahYa e in cosa credono i suoi seguaci. – 3. Strategia propagandistica. – 4. I rapporti che intercorrono tra Adnan Oktar e Erdoğan. – 5. La visione religiosa in chiave politica di Erdoğan è influenzata da Oktar? – 6. Lo stile di vita di Oktar. – 7. La fine di un mito? – 8. Conclusioni.

1.   Chi è Adnan Oktar, alias Harun YahYa?

Adnan Oktar è uno scrittore turco, sostenitore del creazionismo islamico, crede che l’ateismo sia razzista e massone e che le teorie di Darwin siano la causa del terrorismo. (1)

«La Royal Islamic Stategic Studies Centre, noto centro di ricerca giordano, lo ha incluso tra i 50 musulmani più influenti al mondo, considerandolo una persona in grado di aver presa non solo tra i suoi connazionali ma in generale su ampie fette della popolazione musulmana sparsa per tutto il pianeta. I suoi libri (oltre 300) e scritti vengono tradotti in 73 diverse lingue e diffusi in Africa, Asia, Europa e America. Circa 800 pagine Internet e 120 canali televisivi sono a lui riconducibili e raggiungono uno share mensile medio di 20 milioni di utenti. Alcune delle sue pubblicazioni, inoltre, sono apparse su alcuni dei più importanti giornali del mondo, tra cui Wall Street Journal, Washington Post, New York Times, Der Spiegel, Stern, Economist, Corriere della Sera e Le Monde. Nonostante la sua diffusione internazionale, però, Oktar difficilmente abbandona la sua residenza di Istanbul. In Turchia, infatti, è in grado di incidere sull’azione del governo influenzando i processi politici e sociali che stanno progressivamente mutando l’assetto interno del Paese e l’influenza che questo ha nel mondo». (2)

Il suo pseudonimo è composto da Harun (Aronne) e YahYa (Giovanni) con il preciso intento di celebrare i profeti che si spesero per contrastare la miscredenza. (3)

Oktar, fin dalle sue prime esternazioni, è un personaggio controverso perché non si limita a condannare il terrorismo, ma crede che la ragione del fenomeno sia un legame che connette darwinismo, marxismo, leninismo e stalinismo. Al di là delle specifiche teorie politiche, la presunta consequenzialità tra i fattori in esame risulta macchinosa e difficilmente comprensibile.

2.   Cosa predica Harun YahYa e in cosa credono i suoi seguaci?

 Il sito di Harun YahYa è ricco di immagini accattivanti accompagnate da brevi didascalie (principalmente in turco e inglese) che, nel loro complesso, creano un semplice e chiaro decalogo delle posizioni assunte dal predicatore.

Nella visione oktariana non esiste il concetto di libero arbitrio in quanto dio non lo permette; consente all’uomo di vivere sulla terra all’unico scopo di fargli comprendere il male affinché possa apprezzare tutte le bellezze che l’eterno garantisce.

In merito alla pratica religiosa, viene proposto il Corano come unico testo rivelatore. Gli Hadith sono considerati falsi, in quanto postumi e rivisitati dall’uomo a proprio uso e consumo. Le scuole religiose che caratterizzano il mondo islamico, influenzandolo profondamente, non vengono riconosciute perché ritenute una manipolazione dell’uomo; quanto sostenuto da Allah è incontrovertibilmente riportato nel Testo Sacro, considerato unica fonte possibile. Questi aspetti fanno sì che la corrente si definisca pura, lontana da ogni tipo di alterazione. Il messaggio rifugge, inoltre, da tutti i concetti che possono essere definiti materialisti.

Il rapporto con il cristianesimo, come con gli altri credi, sembra non rappresentare un ostacolo: la conversione all’islam non deve avvenire per costrizione e si auspica il rispetto dei valori sacri altrui. ovviamente, sussiste una sorta di “preferenza” verso chi professa una delle religioni del libro, però, il rispetto delle usanze altrui è dato dal fatto che, se costoro conoscessero davvero l’islam oktariano, non avrebbero dubbi teologici e la conversione sarebbe un fatto assolutamente naturale.

Per quanto concerne la politica internazionale, si ipotizza l’esistenza di poteri forti, guidati da personalità chiave, che sembra abbiano unicamente a cuore il dominio sui popoli. In un articolo in lingua turca viene posto in risalto il rapporto simbiotico tra la capacità di governo dei faraoni al tempo dell’antico Egitto e il governo inglese. Si sottende un comune intento riassumibile nella celebre frase “dividere e conquistare”. (4) Viene ipotizzato che il governo inglese sia responsabile della creazione e gestione dell’apparato politico militare dell’Isis (5) e si accusa di complicità il Pakistan, la Giordania e l’India, che potrebbero tollerare le ingerenze del Regno Unito con lo scopo di ottenere benefici. (6) Non si risparmia neanche la posizione che avrebbe assunto l’Inghilterra nei confronti del PKK, qualificando quest’ultimo come movimento terroristico. (7)

Viene trattata anche la materia scientifica: la teoria di Darwin viene giudicata come sbagliata, lontana da ogni concezione di testo sacro. Si assume che i darwinisti non vogliano esibire i risultati delle ricerche paleontologiche perché l’esposizione dei fossili dimostrerebbe la veridicità delle teorie sulla creazione. (8) Come precedentemente menzionato, le teorie darwiniste sarebbero alla base del sentimento che spinge il terrorismo. La confutazione di tali teorie si poggia sul principio cardine secondo cui ogni cosa è creata da Allah e, in quanto tale, perfetta. Riconoscere l’esistenza di tesi che sostengono l’evoluzione sarebbe blasfemo perché in tal caso non sarebbe riconosciuta l’opera perfetta compiuta dal Creatore.

E’ importante sottolineare come venga giustificata l’esistenza del bello e del brutto: gli uomini vivono sulla terra per comprendere il bene attraverso il confronto con il male. Viene prospettata l’idea di un aldilà perfetto, eterno, ma non si riconduce in nessun modo alla narrativa legata ai fiumi di latte e miele o alla possibilità di trascorrere il proprio “tempo” con settantadue vergini; il mondo ultraterreno, che mai è stato definito come paradiso, è semplicemente una realtà in cui i desideri si completano e l’anima può davvero godere di una serenità che sul nostro pianeta le è preclusa.

3.   Strategia propagandistica

E’ indubbio che la produzione letteraria di Adnan Oktar sia ricca e variegata. Uno degli aspetti che ha fatto sì che il movimento venisse conosciuto al di là dei confini turchi è la diffusione di materiale conoscitivo (libri, dépliant, slide, opuscoli, ecc.) in numerose lingue. Inoltre, i testi fondanti questa corrente sono stati recapitati alla maggior parte di quei personaggi politici che noi possiamo definire “chiave”.

Harun YahYa interveniva inoltre una trasmissione che andava in onda sulla tv privata turca A9, in cui “telepredicava” la sua visione dell’islam attorniato da ballerine e altre bellissime figure femminili che lui definiva “gattine”. Questa mediaticità gli ha indubbiamente consentito di essere facilmente riconoscibile e di veicolare il messaggio con regolarità a un pubblico che apprezzava una dialettica religiosa facilmente fruibile.

4.   I rapporti che intercorrono tra Adnan Oktar e Erdoğan

 La loro conoscenza è indubbia e sembra risalire almeno al 1994, anno in cui Erdoğan si candidò alle elezioni comunali di Istanbul.

Oktar esprime da sempre la convinzione secondo cui la religione sarebbe il collante ideale per l’intera società. Costui è formalmente un predicatore, ufficialmente non ha mai avuto un ruolo politico, ma il caso vuole che alcune sue proposte siano diventate legge sotto l’amministrazione di Erdoğan. L’esempio più lampante di quanto appena asserito è il fatto che le teorie di Darwin non rappresentino più oggetto di studio nei programmi di scienze negli istituti paragonabili ai nostri licei. Il vice-primo ministro Numan Kurtulmus motiva questa scelta esprimendo le proprie riserve sulla reale comprensione del fenomeno da parte degli studenti. (9)

Risulta quindi evidente come Oktar abbia la possibilità di influenzare la formazione delle nuove generazioni e ciò si può ricondurre a una visione tradizionalista dell’istruzione.

5.   La visione religiosa in chiave politica di Erdoğan è influenzata da Oktar?

Alla luce di quanto descritto, il ritorno a una visione della religione in chiave tradizionalista può essere con semplicità “imputabile” all’influenza di Oktar, in quanto l’eliminazione dai programmi d’istruzione di certe teorie dimostra una scarsa laicità dell’impianto scolastico turco.

Le teorie creazioniste del predicatore e il conservatorismo islamico del presidente anatolico hanno chiaramente una matrice fondante comune. Forse, azzardando, si può sostenere che i due “amici” perseguano lo stesso scopo, con mezzi diversi, ma capaci di raggiungere popolarità e sostegno in tutto il mondo. (10)

Il legame che intercorre tra Erdoğan e Oktar, seppur mai chiarito pubblicamente, non è celato. Molte immagini legate al sito del predicatore riportano frasi di sostegno verso il Capo di Stato. Ad esempio, si sostiene che è normale per uno Stato avere un’ideologia e che essa si concretizzi nel desiderio dell’istituzione di una “Mela Rossa” (Red Apple), cioè l’Unione Islamica Turca. (11)

Per quanto concerne le doti di Erdoğan, invece, esse sono indubbiamente esplicitate. Viene descritto come un leader valoroso che affronta coraggiosamente le insidie legate allo stato profondo britannico (“British deep state”) e alla creazione dell’Unione Islamica (12) già precedentemente citata. Il Capo di Stato è rappresentato come un uomo modesto che, di fronte a migliaia di complotti orditi contro di lui, ha avuto successo grazie all’aiuto di dio e al sostegno del popolo turco; (13) si legge, inoltre, che la «nostra gente sarà sempre dalla sua parte». (14) è più appropriato ipotizzare che per “nostra gente” si intenda un riferimento ai seguaci di Oktar, dato che la menzione al popolo già era presente.

Erdoğan è proposto come parte offesa e in quanto tale degna di protezione; si assume che questo comportamento protettivo verso le vittime sia un requisito della moralità coranica. (15)

Un’ultima immagine degna di nota, fornita dalla mia fonte in lingua inglese e non diffusa sul web, (16) cita testualmente «They try to lay seige to Turkey because Mr. Erdoğan does not submit to the British deep state. We will not leave him alone in his struggle». (17)

In questa circostanza è importante specificare come Adnan Oktar sia fermo sull’ipotesi che ci sia un potere occulto, quasi definibile come una loggia massonica pericolosa, che intende dirigere le sorti del mondo. Viene espressa dalla fonte la convinzione che la regina Elisabetta sia a capo di tale congregazione di potenti, disseminati in tutto il pianeta, i quali, per mezzo del loro prestigio e mossi da scopi personali, dirigono le dinamiche internazionali. Nel corso della telefonata, quando chiedo spiegazioni circa questo occulto ordine costituito, la fonte si limita a menzionare la celebre frase di Tomasi di Lampedusa: «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi».

6.   Lo stile di vita di Oktar

E’ innegabile, anche solo con una superficiale navigazione Internet, che Adnan Oktar abbia uno stile di vita inconsueto per un predicatore. Spesso, forse in maniera miope, si immaginano le autorità religiose compiere una vita austera, riservata, addirittura esclusa dalle bellezze del mondo. Non è certamente il caso di Harun YahYa, che compare in numerose foto in residenze da favola, circondato da donne bellissime, molto truccate e vestite con abiti succinti. Questo aspetto inedito è forse ciò che inizialmente gli ha attirato mediaticamente il maggior numero di critiche: il mondo del web apprezza il fatto che la donna possa esprimere la propria fisicità al meglio, ma l’eccessiva ostentazione, le pose sensuali e i volti così ornati da sembrare “finti” hanno forse ottenuto il risultato opposto rispetto a quello sperato.

7.   La fine di un mito?

 Il quotidiano israeliano Haaretz ha recentemente reso noti gli aspetti più “scabrosi” di Adnan Oktar.

Come precedentemente menzionato, il culto professato dal predicatore proponeva la libertà della donna di vestirsi secondo la propria volontà e addirittura di pregare in bikini. Ciò ha ovviamente suscitato curiosità e da allora il susseguirsi di illazioni sembra incessante.

Inoltre, Adnan Oktar è stato arrestato in Turchia alla fine dello scorso anno con accuse pesanti (frodi fiscali, truffe, numerosi abusi sessuali – anche su minori –, associazione a delinquere, tentativo di spionaggio) che, se confermate, costringerebbero Harun YahYa a un pressoché definitivo abbandono del proprio ruolo.

L’Ansa riporta la notizia secondo cui i giudici avrebbero condannato Oktar a una pena detentiva che ammonta a 1.705 anni e 3 mesi per 10 diversi reati.

Molte di quelle ragazze, precedentemente citate, sarebbero state circuite e ridotte in schiavitù. Al momento dell’arresto, nella residenza di Adnan Oktar sono state trovate armi e veicoli blindati. (18)

La fonte, una volta interpellata sui possibili motivi di questa detenzione, sostiene che Erdoğan ha in realtà protetto Oktar inserendolo nel mondo carcerario: il predicatore ha indubbiamente sostenuto teorie scomode nei confronti di importanti figure istituzionali mondiali e ha sicuramente attirato le “antipatie” di molte correnti del mondo islamico. Ragion per cui, la fonte e molti altri sostenitori, ritengono che la loro guida non sia in verità detenuto in una squallida cella di un remoto istituto penitenziario turco, ma che sia accolto e protetto dal capo di stato in qualche realtà a noi sconosciuta per motivi di sicurezza.

8.   Conclusioni

Approfondite ricerche mi hanno condotta a ipotizzare realtà differenti sul fenomeno lungamente descritto. I suoi seguaci sono presenti in tutto il mondo e in molti casi sembrano essere persone di cultura, capaci di disamine scientifiche e teologiche complesse. Secondo alcuni osservatori, Adnan Oktar sarebbe a capo di una setta, secondo altri sarebbe un delinquente comune con conoscenze facoltose e un’intelligenza brillante, altri ancora lo descrivono come un personaggio losco e pericoloso.

E’ un dato di fatto che il predicatore, dopo il colpo di stato militare degli anni ottanta in Turchia, sia stato detenuto in un istituto psichiatrico. Solo gli avvenimenti futuri potranno però chiarire quanta veridicità ci sia in ognuna delle posizioni citate.

Arianne Ghersi – Esperta in Scienze Internazionali Diplomatiche, consulente parlamentare.

1 Cfr. https://www.agoravox.it/Harun-Yahya-e-il-creazionismo.html.

2 https://www.reset.it/reset-doc/dentro-turchia-erdogan.

3 https://harunyahya.it/bilgi/adnan-oktar-kimdir.

4 https://ingilizderindevleti.net/.

5 Cfr. https://britishdeepstate.com/deas-ingiliz-derin-devletinin-yonlendirdigi-teror- orgutlerinden-biridir/.

6 Cfr. https://www.harunyahya.com/bilgi/quotes/12326-the-british-deep-state-particu- larly-searches-for-and-finds-people-with?view=desktop.

7 Cfr. https://harun-yahya.net/bilgi/quotes/12462-it-is-the-british-deep-state-that-foun- ded-the-pkk-terrorist-leader-ocalan.

8 Cfr.https://www.facebook.com/britishdeepstate/photos/a.495530240656276/1228403194035640/.

9 Cfr. https://www.reset.it/reset-doc/dentro-turchia-erdogan.

10 Cfr. https://www.reset.it/reset-doc/dentro-turchia-erdogan.

11 https://in.pinterest.com/pin/653584964645319121/.

12 Cfr. https://harun-yahya.net/bilgi/quotes/20414-president-erdogan-is-a-brave-leader- who-is-able-to-stand-against-british-deep.

13 Cfr. https://harun-yahya.net/bilgi/quotes/17275-mr-erdogan-is-a-modest-man-in-the- face-of-thousands-of-plots-hatched-against.

14 Cit. https://harun-yahya.net/bilgi/quotes/17275-mr-erdogan-is-a-modest-man-in-the- face-of-thousands-of-plots-hatched-against.

15 Cfr. https://harun-yahya.net/bilgi/quotes/17277-i-always-defend-the-wronged-party- and-because-mr-erdogan-is-such-i-defend-him.

16 Non conosco il turco, non mi è possibile visionare il materiale in lingua originale. Ragion per cui l’irreperibilità del materiale si riferisce unicamente all’inglese. Ricerca compiuta a febbraio 2021.

17 «Cercano si assediare la Turchia perché Erdoğan non si sottomette allo stato profondo britannico. Non lo lasceremo solo nella sua lotta».

18 Cfr. https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2021/01/11/turchia-creo-setta-criminale- mille-anni-a-predicatore-tv_77cbf4ab-3c32-4927-b41d-64c3847df401.html.

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