Quando l’Aidlr (Association international pour la défense de la liberté religiouse) fu fondata, a Parigi nel 1946, dall’allora dottor Jean Nussbaum, medico, autorevole esponente della Chiesa Cristiana Avventista del 7° giorno, lo scenario politico europeo era desolatamente destrutturato. Le macerie d’Europa erano lì a testimoniare l’esito ferale di ideologie liberticide e di concezioni assolutiste ed au- toritarie dello Stato. I vecchi regimi liberali erano stati in molti casi disastrosamente soppiantati da regimi dispotici e nazionalistici.

Nel 1946 tuttavia spirava ormai sull’Europa un vento nuovo, che lasciava presa- gire una rinascita su basi nuove delle società europee. I Paesi vinti che erano stati teatro di dittature feroci dovettero dotarsi di architetture istituzionali complesse, perlopiù imperniate su costituzioni rigide (come quella italiana) e poteri neutri – non implicati cioè nella determinazione dell’indirizzo politico – in grado di prevenire il ripetersi di simili funeste derive politiche. Un’idealità nuova sprigionò dallo shock della seconda guerra mondiale, e le diverse famiglie e culture politiche democratiche, che sovente avevano preso parte alla lotta di liberazione, diedero un formidabile apporto.

In questa temperie si colloca, nel suo piccolo, la nascita dell’Aidlr di cui celebriamo sobriamente il settantesimo anniversario, e della rivista Coscienza e Libertà, suo organo di stampa, declinata in diverse lingue ed editata in Italia sin dal 1978.

Il contributo di idee e di stimoli che l’Aidlr ha dato in tutti questi decenni al no- stro Paese, attraverso la rivista e mediante le numerose iniziative organizzate in favore della libertà religiosa e la libertà di coscienza, si è rivelato senz’altro degno di menzione.

La piattaforma dei diritti civili, la libertà di coscienza e di religione, pur non estesissima e, per quanto ci riguarda, suscettibile di ulteriori urgenti acquisizioni, deve comunque il suo attuale sviluppo anche al meritorio network di relazioni tra professori, giuristi, rappresentanti qualificati delle istituzioni, ministri di chiesa, che attorno alla rivista Coscienza e Libertà si sono interrogati, hanno scritto, discusso, e avanzato proposte.

In questo numero celebrativo, riproponiamo dunque una selezioni di articoli, inter- venti, documenti, che danno conto della ampiezza e dello spessore euristico di tale attività che in tutti questi anni la rivista ha messo in campo attraverso la preziosa collaborazione di insigni studiosi di materie giuridiche, politiche, sociologiche, cui rivolgiamo ancora i nostri più sinceri ringraziamenti.

Come sanno bene i nostri lettori più assidui, Coscienza e Libertà, proprio perché espressione dell’Aidlr, non si è mai limitata a cercare la soluzione ai problemi e a individuare itinerari di sviluppo di temi giuridici e politici solamente adeguandosi al perimetro delle discussioni nazionali. Molti contributi sono infatti espressione di scenari diversi, dal sud America all’est Europa. Mai come oggi, dunque, dopo l’ennesima dimostrazione di provincialismo nazionalistico, come anche il referendum sulla Brexit ha recentemente dimostrato, occorre avvalersi  di strumenti di analisi di ampio respiro, onde smorzare ogni insana quanto radicata pulsione autarchica che affiora in molte parti d’Europa con slogan e istanze che tornano, polverose ma sorprendentemente ringalluzzite, da un pas- sato drammatico e grottesco.

In un contesto geografico e politico dove le distanze fisiche si accorciano incredibilmente e le differenti sensibilità culturali e religiose si respingono polemicamente, Coscienza e Libertà si candida, per parte sua, a favorire ancora questa diuturna ricerca di modalità democratiche di accrescimento dei diritti delle minoranze e confida nell’affettuosa e solerte vicinanza dei propri lettori.

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