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Queste brevi note accompagnano i documenti costitutivi di due interessanti iniziative del Comune di Roma nel campo della promozione della convivenza e della coesione sociale, in una città ormai multietnica e multireligiosa. In particolare, il Comune di Roma si è segnalato in questi ultimi anni per le iniziative tese alla promozione di una maggiore integrazione nel tessuto cittadino delle realtà etniche presenti, ponendosi all’avanguardia nella ricerca di un modello di convivenza sociale che si basi sul riconoscimento e sulla valorizzazione delle diversità, considerate come una risorsa presente sul territorio, e non sulla contrapposizione sterile tra stili e concezioni di vita, contrapposizione che anziché gestire pragmaticamente gli eventuali conflitti, tende inevitabilmente, con i suoi stereotipi e le sue generalizzazioni, a generare razzismo e discriminazione.

Il Tavolo Interreligioso

L’Assessorato alle Politiche Educative del Comune di Roma ha istituito nel 1998 il Tavolo Interreligioso, con la finalità di “contribuire all’educazione interculturale a partire dall’ambito scolastico, proponendo agli allievi delle scuole romane, alle loro famiglie, ai docenti e alle diverse comunità presenti nella città, iniziative – prese di comune accordo – che arricchiscano l’attuale offerta formativa scolastica nel campo dell’educazione interculturale”.

Si tratta quindi di una iniziativa diretta in particolare al mondo della scuola, che si concreta poi nella messa a disposizione delle scuole medie inferiori e superiori romane di un team di rappresentanti delle diverse “aree” religiose che possano presentare, in incontri con le classi, le peculiarità della loro fede e della loro visione del mondo.

Collegato al Tavolo Interreligioso, è stato istituito il Centro Informazione e Documentazione Multireligiosa (CIDM), presso il Centro Documentazione Interculturale CIES, a via delle Carine 4, che si propone di portare avanti la messa a disposizione di materiale sulle diverse fedi religiose (lo “Scaffale Multireligioso”), di bibliografie ragionate, e di fornire una consulenza bibliografica a studenti, insegnanti, associazioni, e altri utenti del Centro.

Oltre agli interventi nelle scuole, l’Assessorato alle Politiche Educative, organizza incontri culturali con i rappresentanti delle diverse realtà religiose.

La Consulta delle Religioni

La nascita della Consulta delle Religioni, avvenuta il 16 dicembre 2002, con la sigla di un protocollo di intesa da parte dei rappresentanti di diverse confessioni religiose presenti sul territorio comunale, rappresenta un ulteriore punto importante del progetto di costruire una città pluralista e capace di accogliere e valorizzare le differenze religiose e culturali. Per il Comune di Roma, il protocollo è stato sottoscritto da Franca Eckert Coen, consigliera delegata del Sindaco alle Politiche della Multietnicità.

La Consulta delle religioni si propone di operare in diverse direzioni: promozione di incontri e seminari sul pluralismo religioso, iniziative culturali tese a favorire l’incontro e la conoscenza reciproca delle diverse culture e fedi, visite ai maggiori luoghi di culto presenti sul territorio comunale, organizzazione di eventi musicali e artistici. Essa inoltre vuole essere una sorta di “osservatorio” sul pluralismo religioso a Roma, promovendo la libertà di espressione e di culto.

In particolare, la consigliera Coen ha citato, tra i compiti che la Consulta si propone, quelli di “definire la mappa dei luoghi di culto, promuovere un’adeguata informazione del personale dell’amministrazione comunale e delle altre strutture pubbliche in modo da sensibilizzare alle prerogative di chi crede in determinati valori religiosi”, dedicare “un’attenzione particolare all’informazione da parte dei media sulle diverse confessioni religiose” così che nel “caso di notizie sbagliate o oltraggiose verso i fedeli di una particolare religione, incontri di dialogo interreligioso nello spirito del confronto tra culture e fedi” (ADISTA. 4 gennaio 2003)

Hanno siglato il protocollo con il Comune di Roma i rappresentanti della fede Bahai, del Centro culturale islamico d’Italia, della Chiesa cristiana avventista del 7° giorno, della Chiesa evangelica battista di Trastevere, della Chiesa luterana, della Chiesa metodista, della Chiesa ortodossa etiopica, della Chiesa valdese, delle Chiese cristiane evangeliche battiste, della Christian Science, della Comunità ebraica, dell’Esercito della salvezza, dell’Istituto buddhista italiano Soka Gakkai, dell’Unione buddhista italiana, dell’Unione induista italiana Sanatana Dharma Samgha.

Altre Chiese e confessioni, tra cui la Chiesa cattolica e la Congregazione dei Testimoni di Geova sono stati invitati a partecipare, ma per il momento non hanno ritenuto di aderire.

L’attività della consigliera Coen si segnala per la ricchezza delle iniziative proposte. In questo anno 2003 appena iniziato, ad esempio, sono state organizzate con il patrocinio delle Politiche alla Multietnicità, tra le altre, manifestazioni come la “Giornata della Memoria” (26 gennaio 2003), il seminario “Islam e coesione sociale” (1 febbraio 2003), l’incontro “Semi di pace”, con la rivista “Confronti”, tra educatori israeliani e palestinesi, celebrazione del capodanno cinese (5 febbraio 2003), l’incontro sul tema “La libertà religiosa in Italia dal Risorgimento all’Europa unita” (25 febbraio 2003), celebrazione della “Festa dell’Uguaglianza” (Vaucakhi) della comunità Sikh (2 aprile 2003). Nel febbraio del 2004 la Consulta delle religione ha organizzato un convegno sul tema dell’insegnamento delle religioni nella scuola, di cui questo numero di “Coscienza e Libertà” pubblica gli atti.

Brevi considerazioni finali

L’approccio del Tavolo Interreligioso, come si può constatare dagli statuti allegati, è per certi versi diverso da quello della Consulta delle Religioni. Infatti, mentre la Consulta basa pone a base del suo essere le diverse confessioni religiose presenti sul territorio romano, considerate in quanto organismi a sé stanti, e quindi nella loro dimensione giuridico-istituzionale, il Tavolo Interreligioso si compone di rappresentanti delle diverse aree di appartenenza religiosa: ebraismo, buddismo, islam, cristianesimo protestante e ortodosso.

Questa differenza corrisponde a un diverso approccio e ad una diversità di obiettivi. Così, la semplificazione operata dal Tavolo Interreligioso attraverso la definizione di alcuni coordinamenti per aree “religiosamente omogenee” corrisponde certamente a una esigenza di presentare alle scuole degli interlocutori in grado di dare una visione più ampia della corrente del pensiero religioso di appartenenza, mentre nella Consulta si valorizza la specificità di ogni singola confessione.

In ogni caso, le due iniziative in questione, con i loro diversi approcci, possono rappresentare uno stimolo e un modello per altri comuni e altre articolazioni territoriali per costituire dei luoghi di lavoro in cui l’elemento della diversità religiosa e culturale può essere utilizzato come cemento per la pace e per la convivenza civile e pacifica.

PROTOCOLLO D’INTESA

per l’istituzione del Tavolo Interreligioso tra il Comune di Roma, la Comunità Ebraica di Roma, il Coordinamento delle Chiese Valdesi, Metodiste, Battiste, Luterana, Salutista di Roma, il Centro Islamico Culturale d’Italia, la Fondazione Maitreya dell’Unione Buddhista italiana, il Centro Studi Indiani e Interreligiosi in Roma.

A fronte della molteplicità di nodi problematici presenti anche nella società romana, sempre più multiculturale e multietnica, del permanere di difficoltà e conflittualità nei rapporti tra persone e collettività di diverse culture, fedi e religioni, con la piena consapevolezza del ruolo indispensabile anche delle comunità religiose per attivare una vera educazione interculturale, il Comune di Roma, la Comunità Ebraica di Roma, il Coordinamento delle Chiese Valdesi, Metodiste, Battiste, Luterana, Salutista di Roma, il Centro Islamico Culturale d’Italia, la Fondazione Maitreya dell’Unione Buddhista italiana, il Centro Studi Indiani e Interreligiosi in Roma concordano:

1) Viene istituito presso l’Assessorato alle Politiche Educative del Comune di Roma il Tavolo Interreligioso, con la finalità di contribuire all’educazione interculturale a partire dall’ambito scolastico, proponendo agli allievi delle scuole romane, alle loro famiglie, ai docenti e alle diverse comunità presenti nella città iniziative – prese di comune accordo – che arricchiscano l’attuale offerta formativa scolastica nel campo dell’educazione interculturale.

2) Le iniziative del Tavolo – che saranno decise con il consenso dei partecipanti – avranno come obiettivi:

  • ricercare e proporre strumenti e metodi efficaci per una formazione di dimensione multi- ed interculturale, contribuendo così alla crescita e al radicamento del confronto e delle relazioni costruttive tra tutti i soggetti presenti nella scuola appartenenti a culture, fedi e religioni differenti;
  • offrire alle scuole romane seminari, lezioni, tavole rotonde, unità didattiche, materiali multimediali, supporto ai docenti, esperti per gruppi di lavoro , ecc.- che siano utili ad ampliare la conoscenza degli elementi fondanti delle diverse fedi e religioni e che potranno essere valorizzati anche all’interno dei Piani educativi di Istituto, laddove le componenti delle scuole lo ritengano opportuno;
  • favorire o creare occasioni che tendano alla maggiore presenza delle famiglie e delle diverse comunità nella vita quotidiana delle scuole e che concorrano all’ampliamento e all’arricchimento dei rapporti tra scuola e società nella dimensione interculturale.

3) Il Tavolo Interreligioso parteciperà – laddove i componenti lo ritengano utile e coerente con le finalità sopra espresse – ad iniziative dell’Assessorato relative ai temi e alle problematiche della formazione multi- e interculturale, nelle modalità che verranno di volta in volta individuate.

Visto, approvato e sottoscritto: Roma, Campidoglio, 3 dicembre 1998.

[…]

PROTOCOLLO D’INTESA

sull’istituzione e sul funzionamento della “CONSULTA DELLE RELIGIONI NELLA CITTA’ DI ROMA” tra la Consigliera delegata del Sindaco alle politiche della multietnicità e i Rappresentanti delle Confessioni Religiose seguenti: Centro Culturale Islamico d’Italia, Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, Chiese Cristiane Evangeliche Battiste di Roma, Chiesa Metodista, Chiesa Valdese, Christian Science, Comunità Ebraica Romana, Comunità Luterana , Confessione Ortodossa Etiopica , Esercito della Salvezza, Fede Bahà’ì, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Unione Buddhista Italiana, Unione Induista Italiana Sanatana Dharma Samgha.

Premesso che il Sindaco con ordinanza n. 195 del 27 giugno 2001 ha delegato la Consigliera Franca Eckert Coen alle politiche riguardanti la multietnicità;

che a seguito di tale delega, con deliberazione n. 66 del 6 giugno 2002, il Consiglio Comunale ha approvato il Piano di “Orientamenti ed indirizzi per l’attuazione della politica riguardante la multietnicità nella città di Roma”, predisposto dalla Consigliera Delegata;

che in applicazione degli indirizzi contenuti nella delega del Sindaco e nel Piano approvato dal Consiglio Comunale, con il presente protocollo di intesa si ha intenzione di procedere alla costituzione della “CONSULTA DELLE RELIGIONI NELLA CITTA’ DI ROMA”, composto dai rappresentanti delle varie e differenti Confessioni religiose presenti a Roma, al quale l’Amministrazione, attraverso la Delegata del Sindaco, riconosce un ruolo di rappresentanza nonché di sostegno e collaborazione in materia di promozione del pluralismo e della libertà di culto;

tenuto conto che la città di Roma vanta una lunga tradizione di pluralismo etnico, culturale e religioso, che si esprime nella varietà di comunità di fede, di luoghi di culto e di beni culturali tradizionalmente presenti sul suo territorio;

che l’Amministrazione Comunale si sente impegnata a valorizzare questo patrimonio nella consapevolezza che esso costituisce un valore anche della tradizione europea della capitale;

che il riconoscimento, nello spirito della pari dignità di ogni partecipante, fondamento della Costituzione italiana, della rilevanza della presenza delle comunità di fede, pur nella diversità della loro testimonianza, contribuisce a costruire una città concretamente pluralista ed accogliente;

che, stanti queste premesse e la rispondenza degli obiettivi del presente Protocollo allo spirito e al contenuto del Piano di orientamenti ed indirizzi approvato dal Consiglio Comunale, è interesse di tutte le parti citate in oggetto stipulare il protocollo di intesa che istituisce la CONSULTA DELLE RELIGIONI NELLA CITTA’ DI ROMA e ne stabilisce le modalità di funzionamento attraverso il seguente statuto:

Art. 1

E’ costituito a Roma, presso l’Ufficio della Consigliera con delega del Sindaco alle politiche della Multietnicità, la CONSULTA DELLE RELIGIONI.

Art. 2

Sono invitate ad aderire alla CONSULTA le diverse confessioni religiose presenti nel territorio della Capitale aventi rapporti con lo Stato ai sensi degli articoli 7 e 8 della Costituzione e leggi di applicazione degli stessi, ai sensi della L. 24 giugno 1929, n. 1159 e del R.D. 28 febbraio 1930, n.289 e, più in generale, ai sensi della legislazione statale vigente in materia di libertà religiosa. Sono invitate ad aderire alla CONSULTAaltrereligioni che – pur non disponendo dei requisiti sopra definiti – possano dimostrare il loro radicamento e la loro rappresentatività nel territorio del Comune. Sulla base delle richieste di adesione pervenute e del rispetto dei requisiti sopra indicati, la Consigliera Delegata– con decisione insindacabile – accoglie, all’interno della CONSULTA, le rappresentanze delle diverse confessioni, sentito il parere consultivo degli aderenti alla CONSULTA stessa.

Art. 3

Le rappresentanze delle diverse religioni che fanno parte della CONSULTA, nominate con comunicazione scritta dall’Ufficio territoriale competente, o suo equivalente,sono composte da due membri, di cui uno solo dispone del diritto di voto.

Art. 4

Le associazioni ecumeniche e interreligiose che possano documentare alla CONSULTA una significativa attività nell’ambito territoriale del Comune, possono partecipare – senza diritto al voto – alle attività della CONSULTA fornendo stimoli e servizi per l’organizzazione delle iniziative da essa promosse.

Art. 5

La Consigliera con delega del Sindaco alle politiche della Multietnicità convoca la CONSULTA per stabilire il programma delle iniziative per l’anno in corso tenendo conto delle proposte ricevute ed approvate e delle risorse finanziarie disponibili.

L’Ufficio della Consigliera garantisce la stampa e la diffusione del programma delle attività della CONSULTA.

Art. 6

La CONSULTA promuove le seguenti attività:

  • Incontri e seminari sul tema del pluralismo religioso.
  • Incontri di dialogo interreligioso nello spirito del confronto tra culture e fedi.
  • Incontri tesi a favorire la conoscenza del patrimonio spirituale delle diverse comunità difede.
  • Visite guidate nei luoghi di culto delle diverse religioni.
  • Eventi musicali, artistici e culturali in genere tesi a promuovere una cultura della pace, del dialogo e del rispetto dei diritti umani.
  • Rispetto dei diritti delle minoranze.
  • Formazione degli operatori nei vari campi.
  • Attività tese a garantire informazione diretta e corretta.
  • Rapporti con realtà similari sia in Italia che all’estero.
  • Qualunque ulteriore iniziativa che concorra alla realizzazione dei fini della CONSULTA.
[…]

 

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aidlr