ABSTRACT
Il contributo mira a cogliere le potenzialità, ancora in parte inesplorate, del Diritto ecclesiastico, una disciplina che in un’ottica, anche comparatistica, rinnovata nei contenuti e nei modelli paradigmatici di studio, conferisce le competenze chiave per conoscere e governare una realtà sempre più complessa e pluralista.
The contribution proposes to grasp the still unexplored potential of ecclesiastical law, a discipline that in a perspective that is also comparative, renewed in its contents and paradigmatic models of study, confers the key competences to know and govern an increasingly complex and pluralist reality.