Andrea Pin
Professore Ordinario di Diritto pubblico comparato, Dipartimento di Diritto pubblico, internazionale e comunitario, Università di Padova.
ABSTRACT: Il contributo confronta il dibattito in corso sulla capacità dell’IA di manipolare la mente umana con le modalità con cui è stata tradizionalmente concepita la libertà di pensiero e di coscienza, focalizzandosi inoltre sulla nozione di “mente estesa”, che evidenzia la crescente dipendenza umana dall’AI e l’esigenza di rafforzare anche la protezione degli strumenti smart per garantire gli utenti.
The article contrasts the current debate on the manipulative potentials of AI with the main concerns that drove the classic understanding of freedom of thought and of conscience. It also focuses on the notion of “extended mind”, which emphasizes the level of human reliance on smart tools and the need to protect them to protect their users.